Abbiamo perso anche questo crepuscolo.
Nessuno ci ha visto stasera mano nella mano mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.
Ho visto dalla mia finestra la festa del tramonto sui monti lontani.
A volte, come una moneta mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani.
Io ti ricordavo con l'anima oppressa da quella tristezza che tu mi conosci.
Dove eri allora?
Tra quali genti?
Dicendo quali parole?
Perchè mi investirà tutto l'amore di colpo quando mi sento triste e ti sento lontano?
E' caduto il libro che sempre si prende al crepuscolo e come cane ferito il mantello mi si è accucciato tra i piedi.
Sempre, sempre ti allontani la sera e vai dove il crepuscolo corre e cancella le forme umane.



Pablo Neruda
da "Venti poesie d'amore e una canzone disperata"

Ricevo e diffondo...

Li guardo, seduti attorno ai tavoli, nel buio profondo. Chi si buca e chi invece aspira dalla bottiglietta di plastica adattata per l'uso del crack.
La luce è quella dei mozziconi di candela che servono per preparare la droga. Sono gli uomini e le donne spazzatura di Castel Volturno.
Si perdono quasi tra i monti di spazzatura che li attorniano. Sono i sopravvissuti alla droga, i dannati. In effetti tutto l'ambiente attorno e loro stessi sembrano uno dei gironi dell'inferno dantesco. Tanti sono morti in questi anni, sepolti in qualche maniera, senza nome, qualche volta dagli stessi compagni di sventura. Bisogna stare attenti dove mettere i piedi perché il suolo è coperto di siringhe. I volti di questi uomini e donne in maggior parte africani sono scavati dalla droga. Il colore non è più nero ma cinereo, non mangiano quasi mai, solo per sopravivere, un unico pensiero nelle loro menti, un unico sogno: la droga. Le donne fanno la spola tra la strada Domitiana a prostituirsi e subito il ritorno al covo per la dose di droga. E' un continuo andirivieni tra la realtà della strada e il "paradiso artificiale" della droga. I gatti si muovono all'intorno rovistando tra i monti di spazzatura. Anni fa si parlava della futura società dalle due velocità, mi chiedo a quale velocità appartengono questi dannati che ho davanti agli occhi. Sono venuti dall'Africa con tanti sogni, con tante speranze per poi morire. Fra loro ci sono anche alcuni italiani, ormai rottami alla deriva. Ogni tanto il Comune interviene murando le aperture degli edifici dove si raccolgono, cercando di "bonificare", allora gli uomini e donne spazzatura si raccolgono in un altro edificio della zona.
Mondi sommersi all'interno della società che non si incontrano e dove spesso è la malavita l'unico tratto d'unione. E' Africa anche questa, destinata alla prostituzione e a morire di droga, e che purtroppo non ha alternative. E' appena uscita dal mio ufficio una delle ragazze che accolgo, ieri finalmente è riuscita ad avere la cedolina che fra qualche mese gli permetterà di avere il rinnovo del permesso di soggiorno. Anche questa è una Via Crucis per ottenere quel pezzo di carta, il permesso di soggiorno, che fa di queste ragazze degli esseri umani per la società. Sono le identità fluttuanti tra Africa e Italia, tra la ricerca di una nuova identità spesso perdendo la vecchia. Questa ragazza è molto bella, vedo che gli uomini la guardano quando passa... Ha solo 22 anni, ha frequentato il terzo anno di università del suo paese in Africa, parla un inglese colto.
Abbiamo parlato un poco. E' come una tigre sempre in difesa. L'esperienza del mondo italiano l'ha ferita profondamente nel corpo e nell'anima ed è difficile curarla. Sono un uomo e mi chiedo spesso come queste ragazze vedono gli uomini che le hanno sfruttate sessualmente, quanta rabbia repressa abbiano dentro. Ancora una volta è l'Occidente che prostituisce l'Africa con il suo denaro con gli specchietti per allodole. La nostra società occidentale prostituisce tutto quello che tocca. E' come certe persone che sono profondamente corruttori perché incapaci di vedere l'altro o l'altra come esseri umani. Una parte di me rifiuta questa nostra società incapace di autentiche relazioni. Questo è un mondo dove regna l'ipocrisia, un sovrapporsi di interessi tra politica, economia e religione. Ci sono tante persone buone, tante persone degne ma tutto viene strangolato strutturalmente dalla malavita che crea mentalità e cultura e che attraversa tutte le istituzioni. La fatica del vivere ci accomuna tutti. Questa società non ci permette di coltivare tante parti di noi inesplorate, altre dimensioni della nostra vita: la musica, la poesia... I nostri sensi sono atrofizzati. Anche se non ho nostalgia per la società del passato che aveva problematiche più pesanti delle attuali per la maggior parte della gente e per i poveri.
Perché non favorire, perché non concedere il permesso di soggiorno con meno rigidità. Il permesso di soggiorno toglie dalla "illegalità" le persone, permette loro di cercare di inserirsi, di difendersi e non essere facilmente vittime della criminalità. Mi chiedo se spesso dietro il rifiuto del permesso di soggiorno da parte delle autorità non ci sia una volontà punitiva e l'interesse ad avere una moltitudine di schiavi che facciano comodo soprattutto all'economia sommersa.
Quale destino possono avere queste ragazze africane se non quello della prostituzione? Ricordo nel mio viaggio in Nigeria, alcuni anni fa, di aver constatato come quel paese non fosse entrato ancora nell'era della tecnica. Non padroneggiava i meccanismi e la cultura della tecnica, se ne serviva solamente. Non era un segno di arretratezza, ma di una cultura diversa che doveva continuamente confrontarsi con l'Occidente tecnologico. E' il confronto continuo tra gli immigrati africani, la loro cultura e il nostro mondo. Gli immigrati africani peggiori sono quelli che il nostro sistema ha creato o sta creando. Non hanno identità, hanno perso la loro, in alcuni sopravvivono gli aspetti peggiori: paure ancestrali come il voodoo, per certi cristiani forme devozionali che non influiscono nella loro vita sociale. E' una continua dissociazione nel tentativo di rimuovere la contraddizione tra il creduto e il vissuto. Nel '78 a Chicago parlavamo di clonazione e di ingegneria genetica, qualcuno sperava in una generazione di nostri futuri servi. Noi in Italia non siamo ancora nell'era della genetica. Sono ritardi che nel nostro mondo vanno sempre più accorciandosi.
Rimane la domanda: "Non c'è la possibilità di un modello di vita diverso dall'attuale?"
Siamo tutti omologati, siamo figli di questa cultura.Gli uomini-donne spazzature sono un segno che interroga il nostro mondo di clonati e di omologati, non moriranno in un letto di ospedale tra bianche lenzuola e candide infermiere, moriranno invece tra monti di spazzatura, senza nome. Sono immigrati e peggio ancora neri africani...
Dovresti vederli.
Ti prego di aiutarmi.



Giorgio Poletti
Castel Volturno (CE)

Letture...


Guerre e pace ai confini d'Europa
Area di crisi
Un libro di Paolo Bergamaschi, con la prefazione di Daniel Cohn-Bendit
Balcani, Caucaso e Medio Oriente sono i tre grandi focolai di instabilità da cui partono periodicamente scosse telluriche che rischiano di mettere sottosopra il vecchio continente. L’Unione, invece, galleggia come un’isola felice su un mare turbolento e la maggior parte dei cittadini europei non se ne rende conto o fa finta di non vedere.Paolo Bergamaschi in questi anni si è avventurato nelle acque mosse che ci circondano e ne ha tratto questo "libro di bordo", Area di crisi. Guerre e pace ai confini d’Europa, pubblicato dalle edizioni la meridiana nella collana paceinsieme (184 pagine, 15 euro, con il 20% di sconto se acquistato qui).
Bergamaschi era impegnato nel suo lavoro di medico veterinario quando nel 1994, Alexander Langer (con il quale aveva fondato a Verona il Forum per la pace e la riconciliazione nella ex Jugoslavia) lo invitò a partecipare a un concorso nel Parlamento europeo. Da allora le relazioni internazionali sono il suo pane quotidiano.Vive facendo la spola fra Viadana (Mantova), dove è nato e risiede, e Bruxelles e Strasburgo, dove lavora alla Commissione esteri del Parlamento europeo. Da tempo attivo nel movimento eco-pacifista, collabora con riviste d'area e quotidiani occupandosi, in particolare, di risoluzione e prevenzione dei conflitti. E' uno dei principali promotori del progetto di un Corpo civile di pace europeo.
"Sul filo delle peregrinazioni dell’autore – scrive Daniel Cohn-Bendit nella prefazione - siamo, di continuo, rimessi di fronte all’instabilità che persiste oltre le nostre frontiere, ove si affaccia una realtà profondamente diversa. Guerra e pace: due concetti ma anche due dati di fatto; per alcuni, la guerra non è ormai che una realtà esterna, definitivamente eliminata dal loro mondo. Per gli altri, la pace è irraggiungibile, visione evanescente dietro la cortina dei conflitti".Per Cohn-Bendit il lettore, "una volta mollati gli ormeggi si ritrova in queste regioni periferiche cariche di tensioni, dove percepisce il carattere eccezionale di quell’isola di pace chiamata Unione europea. Pace che diventa un privilegio, in un quotidiano fatto di crisi e conflitti. Questa realtà duplice ci ricorda che la nostra pace è legata allo stato del mondo 'altro'. Il nostro mondo sopravvive e progredisce solo se anche il 'mondo degli altri' progredisce e si sviluppa. L’Unione dovrà dunque costruire se stessa e il proprio rapporto con il 'vicinato' tenendo a mente che la pace degli altri, nel suo senso più vasto, è anche la nostra".

Retorica e mafie


Un altro anniversario è passato. Anche quest'anno pompe magne, navi della legalità, cerimonie su cerimonie, retoriche dai colli romani e tutto il cerimoniale che ben conosciamo è stato sfoggiato, da Napolitano in giù, per ricordare Giovanni Falcone, il magistrato coraggioso ucciso dalla mafia. Oggi tutti parlano di legalità, tutti hanno lanciato appelli e tra questi non poteva mancare quello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ai cittadini, appelli ormai diventati una costante di ogni occasione pubblica del suo settenato (e ancora passa un anno...). Legalità, memoria, impegno civile.
Bellissime parole, commoventi nel ricordare Giovanni Falcone. Ma purtroppo la mafia non la si combatte con le belle parole nè tantomeno con gli appelli ai cittadini. Falcone andrebbe ricordato 365 giorni l'anno, ricordandone soprattutto gli insegnamenti e l'impegno negli anni, portandolo avanti. La retorica nel giorno dell'anniversario è inutile quanto ipocrita se non associata ad un impegno serio, diffuso e costante. Proprio quello che manca nel nostro Paese.
Qualcuno si è forse impegnato in questi 60 anni a chiedere giustizia per la strage di Portella della Ginestra? Qualcuno, nei palazzi romani, si è realmente battuto perché la richiesta di giustizia dei familiari delle vittime delle stragi di Piazza della Loggia, del treno Italicus, della Banca dell'Agricoltura, di Ustica sia finalmente soddisfatta? Negli ultimi anni si ricorda solo un ministro accusare Bolognese, il presidente dell'Associazione delle Vittime, di essere un politico estremista...
Qualcuno, nella ricerca di verità sulla mafia, ha difeso, si è schierato apertamente con Carlo Ruta, il giornalista siciliano autore di numerose inchieste sul malaffare siciliano e su diversi fatti di cronaca nera del dopoguerra, perseguitato da illegalità dentro e fuori i tribunali siciliani? Oggi le televisioni e i giornali parlano, parlano, ci inondano di fiumi di retorica. Ma quante parole sono state spese in solidarietà con Casablanca, il mensile catanese fondato da Graziella Proto e Riccardo Orioles, vittima di numerose intimidazioni negli ultimi mesi? Napolitano invita alla mobilitazione civile. Forse perché così il suo partito potrà nuovamente randellare giovani come a Locri? E quanto la politica si muoverà? Quanto lo Stato realmente darà vita ad un'attività seria e continuata nei territori dove la camorra, la 'ndrangheta e le varie mafie fioriscono sulle connivenze e sulle malgestioni pubbliche? Oggi ci parlano di Falcone come di un eroe, come di un uomo santo.
Ricordate le parole di Sciascia sui professionisti dell'antimafia. Non so nulla, non conosco i fatti ma parlo... Chi gli rispose per le rime all'epoca? Tra i giornali vicini al suo schieramento politico, che sempre rilanciano a 9 colonne i suoi discorsi, Napolitano ha mai spinto perché venisse finalmente affermata la verità sull'incredibile vicenda del capitano Ultimo e dei carabinieri che arrestarono Totò Riina? Subito dopo l'arresto del boss corleonese la squadra del Ros fu sciolta d'autorità dai superiori del capitano e lui stesso retrocesso. Fu minacciato di morte dalla mafia e non fu protetto ma spedito al Nucleo Ecologico ...Basta rileggersi quello che hanno scritto, unici in Italia (anche recentemente) PeaceLink, Unimondo e Censurati per sapere quale è stato il ruolo della grande stampa.
Oggi Falcone, fra non molte settimane Borsellino. E anche quel giorno non ci risparmieranno retorica su retorica, proclamazioni delle più roboanti parole. Qualcuno finalmente ci farà vedere in prima serata l'ultima intervista di Borsellino, quella in cui si parlò apertamente delle inchieste che il magistrato stava conducendo sul traffico di droga e che coinvolgevano esponenti del mondo politico ed economico? E magari il più importante telegiornale nazionale (pagato con i soldi dei contribuenti italiani), dopo 10 anni, riesumerà l'intervista a Rita Borsellino nella quale la sorella del magistrato ucciso rammenta proprio il contenuto di quell'intervista?
La nave della legalità. Oltre mille giovani questa mattina sono sbarcati dal natante sui moli palermitani, nell'ambito delle iniziative volte alla sensibilizzazione di bambini, adolescenti e giovani. Iniziativa più che lodevole della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone. E quanti, tra gli adulti attuali, ricorderanno loro gli ideali e la sensibilizzazione di oggi? Quanti invece li inviteranno a coltivare i propri interessi egoistici, a non interrogarsi, a farsi i fatti loro davanti all'arroganza, al clientelismo, alla prepotenza illegale? Quanti li inviteranno ad essere cittadini onesti e responsabili e quanti che senza i favori del tal politico, senza la spintarella del partito non si va avanti? Ricordate le violenze di Catania di qualche mese fa durante e al termine di un incontro di calcio? Sono bastate due settimane e qualche calcolo economico dei presidenti di Serie A perché tutto passasse nel dimenticatoio, cancellato dall'ennesimo colpo di spugna dopo la retorica falsamente indignata del momento. Alcuni studenti di Catania chiesero ai loro professori di riflettere, di interrogarsi su come la violenza potesse degenerare così, quali le cause possibili e quale futuro costruire perché non ci siano altri episodi in futuro. Fu loro risposto che stavano avanzando pretese arroganti, che era solo presunzione la loro.
Giustizia. Oggi Napolitano la invoca, la invocò anche quando lui, i suoi colleghi di governo e quelli di partito negli anni scorsi, con leggi criminogene, hanno consegnato migliaia, se non milioni di persone all'illegalità, al mancato riconoscimento dei loro diritti umani e civili, alla precarietà sociale, agli usurai e agli sfruttatori? Come può una ragazza sfruttata nell'orrido mercato della prostituzione denunciare i propri aguzzini se alla fine pagherà solo lei con le reclusione in un lager?
Legalità. Nel 2002 un ministro affermò testualmente che la mafia è sempre esistita e che bisogna farsene una ragione, anzi lo Stato deve imparare a convivere pacificamente con essa. 5 anni dopo nessuno lo ha ancora smentito. Giustizia. Legalità. Termini di cui i nostri media ridondano. A intermittenza. Forche enormi sono state innalzate in questi anni. Un ministro affermò che è legittimo picchiare selvaggiamente e arrestare arbitrariamente una persona se immigrata. Un alto esponente di un partito politico di rilevanza nazionale ha affermato in Tv di essere protagonista, nella sua città di origine, di ronde notturne armate di spranghe e bastoni contro senzatetto e migranti. E' stato condannato, tra l'altro, ad un anno e mezzo per aver incendiato un dormitorio pubblico. Oggi è europarlamentare...
Quante forche, all'occorrenza, a seconda dello share, sono state innalzate in questi anni da giornali e Tv. Ricordate "gli albanesi di Novi Ligure"? E il "clandestino islamico" di Erba? Repressione, repressione, qualcuno ha invocato anche la pena di morte senza processo. In entrambi i casi le accuse erano infondate, pretestuose e ingiuste. Poche settimane fa i giornali strabordavano articoli sulla vicenda di Vanessa, la ragazza uccisa in un metrò. Oggi si è scoperto che la ragazza stava seguendo un percorso per uscire dalla tossicodipendenza. Ieri Vanessa era una povera vittima dei clandestini criminali, ora è diventata una tossica esaltata. Nessuna forca a Rignano Flaminio, anzi la corsa ai "presunti", agli innocentismi stanno coinvolgendo tutti. Quando mai è successo che Liberazione, il quotidiano del Prc, e Libero sono stati d'accordo, hanno portato avanti le stesse tesi? A Novi Ligure non c'erano prove del coinvolgimento di albanesi, ad Erba Azuz non poteva mai essere colpevole. Eppure tutti giustizialisti e forcaioli. Oggi è coinvolta la gente bene e quindi nessun organo di stampa ci commuove con servizi sui poveri bimbi abusati, nessun servizio lacrimevole in nessun telegiornale. Anzi tutti con gli accusati, tutti convinti dell'innocenza delle "povere maestre". E dell'autore televisivo... Eppure il quadro accusatorio è ogni giorno più pesante e gli indizi sempre più gravi.
Giustizia. Di quanta spazzatura di provenienza dai paesi più diversi ci inonda la Tv? Eppure c'è voluta un'aspra battaglia perché possa essere trasmesso (e, diciamoci la franca verità, siamo sicuri accadrà?) l'ultima puntata di un'inchiesta della BBC. Inchiesta che soffre di pesanti errori e imprecisioni ma che documenta una situazione gravissima e terribile, che dovrebbe interrogare tutte le coscienze ed indignare oltremodo.
Legalità. Quella violata in nome degli interessi più diversi. Ci hanno informato sulla prima condanna per le violenze di stato al G8 di Genova del 2001? I nostri alti politici, sempre pronti a diluvi retorici, hanno speso anche solo una parola? La Rai trasmetterà mai Bella Ciao, il film documentario da Lei prodotto su quei giorni? O Mare Nostrum, il film del suo regista Stefano Mencherini sui Lager di Illegalità Totale(i cosiddetti Cpt) e sugli abusi che i migranti subiscono in Italia? I palinsesti sono pieni di canzonissime, quiz show, eredità, domeniche in e out e lo spazio manca sempre...
Legalità e giustizia. Un uomo dello Stato è stato ucciso in un attentato terroristico di Stato. Non soltanto nessun politico si è mai impegnato perché il colpevole venga condannato, ma nessuno ha difeso una delle vittime(salva solo per miracolo) di quell'attentato dagli attacchi più spregevoli e violenti. Qualcuno ha invocato per lei uno stupro di gruppo in una caserma militare. Chi si è sollevato indignato? Chi ha condannato quelle volgari e disumane parole? Nessuno!
Nessuna giustizia per Rahmatullah Hanefi, persona prima strumentalizzata e poi abbandonata dal governo italiano. I 15 giorni promessi da Karzai sono terminati, quando si muoverà il signor D'Alema? I diritti umani e la giustizia non valgono per il direttore di Emergency...Tanti, tantissimi, sono i fatti, gli avvenimenti e le strumentalizzazioni ad intermittenza ancora da documentare. Il conto è già pesantissimo, ma anche parzialissimo. Legalità, giustizia sono oggi vendute e svendute sul mercato della retorica mass mediatica e politica. Proclami buoni all'occorrenza e buttati nella spazzatura quando coinvolgono alti papaveri, interessi militari(do you remember i crimini di guerra del 1999 in Serbia?), economici, politici e mediatici. Oggi hanno sbattuto in prima pagina il ricordo di Falcone, l'hanno strumentalizzato nel concorso di Mister retorica più roboante. Ma nei fatti le mafie prosperano, l'impegno di Falcone è stato perseguitato e neutralizzato. Domani tutti torneranno ai loro impegni quotidiani. E alle loro connivenze, clientelismi e malaffari illegali e criminali. Legalità e giustizia non serviranno più. Se non per altra retorica...


E' tua volontà ch'io debba turbarmi e impallidire,Barattare il mio panno d'oro per un rustico grigio,E a piacer tuo tessere quella rete di doloreA ogni filo più lucente corrisponde un giorno sprecato?
E' tua volontà - Amore che amo così tanto - Che la Dimora dell'Anima mia sia un luogo tormentatoDove come drudi malvagi debbano dimorareLa fiamma mai estinta, il verme che non muore?
Si, se è la tua volontà, lo sopporterò,E venderò l'ambizione al mercato comune,E lascerò che il cupo fallimento sia il mio vestito,E che il dolore si scavi la tomba nel mio cuore.
Sarà meglio così, forse, - almenoNon ho fatto del mio cuore un cuore di pietra,Non ho privato la mia adolescenza del suo ampio banchetto,Non ho viaggiato dove la Bellezza è una cosa sconosciuta.
Molti han fatto così; hanno tentato di limitareIn rigidi confini l'anima che dovrebb'essere libera,Hanno percorso la strada polverosa del senno comune,Mentre tutta la foresta cantava di libertà,
Senza vedere come il maculato falco in voloPassava su ampie ali nel sommo dell'aria,Diretto ove una ripida inviolata altura montanaCatturava le ultime trecce della chioma del Dio Sole.
O come il fiorellino è calpestato:La primula, quello scudo d'oro piumato di bianco,Seguiva con occhi assorti il vagare del sole,Contenta se una volta le sue foglie ne erano aureolate.
Ma certo è qualcosa essere statoIl più amato per un breve tratto,Aver camminato mano in mano all'Amore, e avere vistoLe sue ali purpuree volteggiare una volta nel tuo sorriso.
Ah! Anche se il satollo aspide della passione si cibaDel mio cuore di ragazzo, pure ho sfondato le sbarre,Sono stato faccia a faccia con la Bellezza, ho conosciuto davveroL'Amore che muove il Sole e le altre stelle!


Oscar Wilde

Le mauvais moine
Les cloîtres anciens sur leurs grandes murailles
Etalaient en tableaux la sainte Vérité,
Dont l'effet, réchauffant les pieuses entrailles,
Tempérait la froideur de leur austérité.
En ces temps où du Christ florissaient les semailles,
Plus d'un illustre moine, aujourd'hui peu cité,
Prenant pour atelier le champ des funérailles,
Glorifiait la Mort avec simplicité.
Mon âme est un tombeau que, mauvais cénobite,
Depuis l'éternité je parcours et j'habite;
Rien n'embellit les murs de ce cloître odieux.
O moine fainéant! quand saurai-je donc faire
Du spectacle vivant de ma triste misère
Le travail de mes mains et l'amour de mes yeux?
C. Baudelaire


( Traduzione)
Il cattivo monaco
I chiostri antichi sui loro ampi muri
mostravano in effige la santa Verità
il cui effetto, scaldando le pie viscere,
temperava il freddo della loro austerità.
In quei tempi in cui germinava il seme del Cristo,
più di un illustre monaco, oggi poco citato,
facendo del cimitero il suo studio,
glorificava la Morte con semplicità.
- La mia anima è una tomba che, cattivo cenobita,
dall'eternità percorro e abito;
ma nulla abbellisce i muri di questo chiostro odioso.
O monaco fannullone! quando saprò fare
dello spettacolo vivente della mia triste miseria
il lavoro delle mie mani e l'amore dei miei occhi?
C. Baudelaire

And I saw a beast rising out of the sea with ten horns and seven headsand a blasphemous name upon its head. And the beast that I saw was like a leopard Its feet were like a bear's. And its mouth was like a lion's mouth. And to it the dragon gave his power, And the whole earth followed the beast with wonder Men worshipped the dragon for he had given his authority to the beast and they worshipped the beast saying "Who is like the beast and who can fight against the beast?" And the beast was given a mouth uttering haughty and blasphemous wordsand it was allowed to exercise authority for forty-two monthsit opened its mouth to utter blasphemous words against God....Then, I saw a new heaven and a new earth And I heard a great voice from the throne saying: "Behold the dwelling of God is with men He will dwell with them, and they shall be his people And God himself will be with them He will wipe away every tear from their eyes And death shall be no more Neither shall there be mourning, nor crying, nor pain anymore For these things will have passed away....

From Revelation 21:1-8 -






Naturalmente sul mio blog non potevano mancare le mie ricette...


Scialatielli alla pescatora

Ingredienti
350 g di Scialatirelli, 100 gr. di gamberetti, 200 gr. di cozze, 200 gr. di vongole, 100 gr. di calamari, Passata di pomodoro, un bicchiere di vino bianco, uno spicchio d'aglio tritato, sale e pepe.
Preparazione
In un tegame scaldate l'aglio e il prezzemolo in 4 cucchiai d'olio. Unite i calamari, i gamberetti, le cozze aperte, le vongole e il vino. Unite il passato di pomodoro, cuocete a fuoco moderato per 15 minuti. Nel frattempo lessate gli Scialatielli in abbondante acqua bollente e salata, scolate e condite con la salsa preparata.
Fatemi sapere!!!




"I ricordi, come pozzi artesiani, salgono tanto più in alto quanto più a fondo la sofferenza ha scavato nel nostro cuore".

Proust



non dimenticherò mai dove sono cresciuto e da dove vengo..

"Se nu te scierri mai delle radici ca tieni rispetti puru quiddre delli paisi lontani! Se nu te scierri mai de du ede ca ieni dai chiu valore alla cultura ca tieni! Simu dellu munnu cittadini, radicati alli messapi cu li greci e bizantini, uniti intra stu stile osce cu li giammaicani, dimme mo de du ede ca sta bieni!
SUD SOUND SYSTEM

Questo è il tempo della mescola delle cose, molte di loro si confondono, mentre passano come sabbia in quella clessidra che siamo noi. Noi che ci rivoltiamo, ci giriamo, noi che ci mettono sotto-sopra sui tavoli e le scrivanie, e qualche volta ci buttano come pacchetti di marlboro strafugnati negli angoli delle strade, addosso ai marciapiedi.Così che è sempre più difficile tenere il nostro cuore al suo posto, e dirgli di non battere così forte, quando ogni tanto ancora per un niente ci sentiamo felici.E di non fare troppo rumore in quegli spazi di piccole felicità mediocri e riprodotte, che oggi è il mondo che ci circonda.Per cui verrebbe voglia di dire al cuore: fermati, non lasciarti accarezzare da parole che suonano bene, ma che sono, merda fritta. O non battere come un tecno-cassa, quando in un sabato sera X ti sembra di toccare il cielo (di un a discoteca) con un dito.Cerca invece, se puoi, di restare lucido, guardare le cose che ti appassionano da lontano, ragionalizza, non bere tutto di un fiato quello che ti danno da bere, soprattutto se è una medicina.Ma si può essere così crudeli, cinici con un cuore, da parlargli in un orecchio?E la nostra mente?Se ci pensiamo, ogni giorno sembra sempre più piccola, eccitata ed avvilita dal nostro volere essere sempre più furbi.Alimentata dal mito della concorrenza, dall' "abbiamo l'esclusiva", quasi colonizzata dalla quotidiana spottizzazione mistico-pubblicitaria, chiede a noi stessi di cambiare perfino la nostra fisicità: di immaginarci più magri, più belli e profumati, sicuramente un po' più ridicoli, soprattutto più grintosi, più plastificati e quindi più soli Allora verrebbe voglia di dire alla mente: Va', fregatene dei calcoli e della matematica delle passioni.Vai, corri libera come un cavallino nella prateria. Fottitene, corri dietro ad un misterioso odore di arrosto o di frittata tunisina che esce da quel portone. Sentiti un cartone animato, così non muori mai, non cessi di esistere, fai ridere i bambini e soprattutto non progetti piccole e grandi stronzate, in ogni, piccolo spazio e senza aria, dove i piccoli calcoli, i desideri di piccoli profitti ti buttano.Ma si può essere così, così crudeli o così saggi, da chiedere al nostro cuore di avere un orecchio, ed alla nostra mente di essere un cartone animato?

Son morto con altri cento
Son morto ch'ero bambino
Passato per il camino
E adesso sono nel vento
E adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz c'era la neve
Il fumo saliva lento
Nel freddo giorno d'inverno
E adesso sono nel vento,
E adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz tante persone
Ma un solo grande silenzio
È strano, non riesco ancora A sorridere qui nel vento
A sorridere qui nel ventoIo chiedo, come può un uomo
Uccidere un suo fratello
Eppure siamo a milioni
In polvere qui nel vento,
In polvere qui nel vento. Ancora tuona il cannone,
Ancora non è contenta
Di sangue la belva umana
E ancora ci porta il vento,
E ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sarà
Che l'uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà,E il vento si poserà.
Io chiedo quando sarà
Che l'uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà,E il vento si poserà.

"Auschwitz" di Guccini






"La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine.Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni"

(Giovanni Falcone)